Piccoli respingimenti tra amici

Pubblicato: 9 febbraio 2010 in legality
Tag:, , , , , , ,

di Francesco Pea

Si  è parlato molto, anche sulle “pagine” di questo sito (vedi articolo “lo status di rifugiato in italia e nel mondo“), del perché i respingimenti in alto mare effettuati congiuntamente dalle autorita Italiane e Libiche violino il diritto internazionale.

Eritrean flag-bearer - foto di David Blumenkrantz - rilasciata sotto licenza Creative Commons

Se dopo tutte le parole spese abbiano un’influenza sull’ opinione pubblica e sulla prassi promossa dal Governo Italiano, ahimé, sono alquanto scettico, ma non per questo meno determinato…

Immigrati Lampedusa

Immigrati Lampedusa - foto di Vito Vanzari Manzari - rilasciata sotto licenza Creative Commons

La violazione imputabile all’Italia riguarda il fatto di avere consegnato persone di varie nazionalità allo Stato Libico, poiché ci sono fondati motivi di ritenere che tale Stato applichi trattamenti inumani e degradanti alle stesse. Testimonanze di tali trattamenti si possono facilmente trovere in relazioni di vari organismi internazionali, ma la facilità di tale riscontro non e proporzionale alla sua diffusione. Qui allora cerchiamo di amplificare la voce dell’organizzazione Human Right Watch, che in questo articolo racconta di una delle modalità in cui possono consistere le violazioni dei diritti umani nei centri di detenzione libici che di riflesso rendono responsabili noi (in quanto italiani) ed il nostro governo.

Nel dettaglio H.R.W. testimonia di come il governo di  Muhammar Gheddafi abbia concesso alle autorità Eritree di entrare in numerosi centri di detenzione allo scopo di identificare ed intimidire cittadini eritrei richiedenti asilo, che da quelle stesse autorità erano in fuga e che a causa delle persecuzioni e delle torture che li aspettano, in caso di ritorno nella madre patria, dovrebbero godere della protezione internazionale.

post card from Eritrea - foto di ctsnow - rilasciata sotto licenza Ceative Commons

L’articolo spiega inoltre le conseguenze di tale scelta: tra cui la possibilità offerta in seguito all’identificazione di

rivalersi sulle famiglie dei colpevoli di emigrazione clandestina. Pero’ accade anche che venga estorto con la violenza, attuata con il benestare della polizia libica, il “consenso” dei cittadini eritrei al venir reimpatriati, dove li aspettano serie minaccie all’integrità fisica ed alla vita.
Un articolo importante da leggere perché non si possa un giorno dire: “ma io non sapevo”!

Non ultima: segnaliamo la fuga della Squadra Nazionale di Calcio Eritrea, avvenuta qualche mese fa.

commenti
  1. Daniel ha detto:

    A vedere la post card (cartolina)mi rimanda agli anni`90 con l`arrivo del regime dittatoriale Eritreo,cui aveva promesso come riportato su di essa (sotto in Tigrino e arabo): a fare della nuova Eritrea fiorita ed efficace richiede sforzo.
    Ora che sono passati 20anni senza rimedio,anzi comportati con gravi violazioni del diritto umano,confermiamo che erano illusioni e vane speranze.
    Gli Eritrei hanno dovuto abbandonare il proprio paese per poi trovarsi nei paesi di prima accoglienza,come la Libia,vittime dell`ingiustizia e violazione della dignita` aggravati da detenzioni per anni e tentativi di rimpatrio involontario in collaborazione con l`ambasciata Eritrea qui.
    Se la communita` internazionale dovesse aiutarci e` ora.Con la politica del respingimento e condizioni invivibili (senza lavoro,senza assistenza medica,con l`attesa di finire nei campi di concentramento) della Libia,gli Eritrei sono incatenati senza un effettivo rimedio di resettlement in un paese terzo.
    Varie organizzazioni sono presenti in Libia a nostro favore con la possibilita` di programmi di trasferimento,ma cio` non basta.Ci vuole che i paesi EU offrino piu` quota di accoglienza.Esempi notevoli sono quelli dell`Italia,Canada,USA,quali stanno dando decine di posti per il resettlement.Per quest`anno 2010 Svezia ha promesso una quota di 850 rifugiati dalla Libya,Sudan e Kenya.(http://www.eastafricaforum.net/2010/01/25/sweden-shifts-priorities-for-resettling-un-refugees/).
    Mi auguro che anche altri paesi EU si muovino a darci una mano.
    Per ulteriore informazione sulla questione di Eritrei,in generale,e di eritrei rifugiati in particolare,ecco un sito dove troviamo (sopra)una collezione delle varie fonti(come l`Asmarino-Asena)a nostro favore.

    Scritto da:Eritreo dalla Libia

  2. Emanuele ha detto:

    Mi chiedevo proprio cosa ci fosse scritto sulla cartolina.
    Vediamo se nel nostro piccolo riusciamo ad allargare le maglie delle quote con buoni programmi di resettlement.
    A Rosarno molti rifugiati sono stati portati al CIE, poi fortunatamente rilasciati.
    Ma è segno che se non c’è una buona politica di integrazione le condizioni non sempre possono migliorare con il cambio di paese

    Grazie Daniel per la segnalazione del sito.

  3. […] un caso che il commissario Hammarberg chieda informazioni riguardo la detenzione, la tortura e il rimpatrio di rifugiati politici eritrei in Libia, scappati per cercare rifugio in un paese sicuro e che probabilmente non […]

Lascia un commento